Il Lago di Sorapis è una delle gemme più affascinanti delle Dolomiti, un vero e proprio angolo di paradiso nascosto tra le maestose vette che abbracciano questo paesaggio unico. Situato a oltre 1.900 metri di altitudine, incanta i visitatori con il suo incredibile colore turchese, una tonalità che sembra uscita da una fiaba e che rende ogni momento passato sulle sue rive un'esperienza indimenticabile.
Il Sorapis è un luogo che rapisce i sensi e lo spirito, offrendo una connessione profonda con la natura in uno degli scenari più suggestivi delle Dolomiti. Per chi ama il trekking e le camminate in montagna, questo luogo rappresenta una tappa imperdibile, non solo per la sua bellezza sbalorditiva, ma anche per il senso di avventura e scoperta che accompagna ogni passo verso le sue acque cristalline. Situato a pochi chilometri da Cortina d'Ampezzo, il lago è facilmente accessibile, ma la sua posizione remota lo fa sentire come un tesoro segreto, da raggiungere con rispetto e ammirazione.
Storia e significato del nome
Il nome "Sorapis" ha origini ladine, un'antica lingua parlata ancora oggi nelle valli dolomitiche, deriva probabilmente da "sora" e "piss", che in ladino significa appunto "sopra la cascata", un riferimento diretto alla conformazione del terreno e alle cascate che caratterizzano questa regione montuosa. Ma il nome non è solo una descrizione geografica; è intriso di leggende e racconti che si perdono nel tempo, narrando di spiriti e diavoli che, secondo le credenze popolari, abitavano questi luoghi remoti e selvaggi. Questo contesto storico e mitologico arricchisce l'esperienza del visitatore, che non solo ammira uno specchio dalle acque turchesi, ma si immerge anche in una tradizione che parla di un passato affascinante.
La geografia e il colore unico del lago Sorapis
Geograficamente, il bacino di Sorapis è situato a un'altitudine di 1.925 metri, incastonato tra le vette imponenti del gruppo del Sorapis nelle Dolomiti Bellunesi, a pochi chilometri da Cortina d'Ampezzo. Circondato da maestose pareti rocciose, il lago offre uno scenario di rara bellezza, dove l'acqua sembra fondersi con il cielo in una sfumatura di turchese così intensa da sembrare irreale. Questo particolare colore è dovuto alla presenza di finissime particelle di polvere di roccia, provenienti dal ghiacciaio omonimo del Sorapis, che si depositano sul fondale del lago. Durante la primavera e l'estate, con lo scioglimento del ghiaccio, queste particelle sospese nell'acqua riflettono la luce in modo tale da creare quell'incantevole tonalità che lascia i visitatori senza fiato. Comprendere l'origine di questo fenomeno naturale non fa che aumentare l'apprezzamento per questo luogo unico, facendo sentire ogni escursionista parte di un mistero che la natura ha pazientemente scolpito nel cuore delle Dolomiti.
Come raggiungere il Lago di Sorapis
Raggiungere questa destinazione è un'avventura che inizia già dal momento in cui si pianifica il percorso da seguire. Il sentiero più frequentato è il n° 215, che parte dal Passo Tre Croci, un passo montano facilmente accessibile sia da Cortina d'Ampezzo che da Misurina. Il cammino è lungo circa 6,3 chilometri e presenta un dislivello moderato di circa 190 metri in salita, rendendolo accessibile alla maggior parte degli escursionisti, anche a quelli meno esperti. La via si snoda attraverso boschi ombrosi e offre scorci spettacolari sulle Dolomiti, con alcune sezioni più esposte che richiedono un po' di attenzione, specialmente nei tratti attrezzati con scale metalliche. Il panorama che si apre lungo il percorso, con la vista sulle cime circostanti come il Monte Cristallo e le Tre Cime di Lavaredo, ripaga ampiamente l’impegno richiesto.
Per chi cerca un'esperienza più impegnativa e meno frequentata, c'è l'alternativa dei sentieri n° 213 e 216, che attraversano la Forcella Marcoira. Questo itinerario, più lungo e con un dislivello maggiore, richiede circa 5 ore di cammino complessivo, ma offre panorami magici e un contatto ancora più diretto con la natura selvaggia delle Dolomiti, l'unica “controindicazione”: è per escursionisti con un buon livello di esperienza e preparazione fisica. Se non si possiedono le conoscenze e le capacità fisiche necessarie è importante rivolgersi ad una guida locale per non trasformare quella che può sicuramente essere una fantastica avventura in uno sgradevolissimo problema.
La vista che si apre dalla forcella verso le Dolomiti di Sesto è uno spettacolo che non si dimentica facilmente, e chi decide di intraprendere questo percorso avrà la sensazione di esplorare un angolo più remoto e intatto di questo straordinario ambiente montano.
Per quanto riguarda l'accesso, il punto di partenza principale, il Passo Tre Croci, è facilmente raggiungibile sia in auto che con i mezzi pubblici. Da Cortina d'Ampezzo, basta seguire la strada statale in direzione di Misurina per circa 8 chilometri fino a raggiungere il passo. In alta stagione, il parcheggio al Passo Tre Croci può riempirsi rapidamente, quindi è consigliabile arrivare presto al mattino per trovare posto. In alternativa, chi preferisce evitare il traffico e il problema del parcheggio può utilizzare il servizio di autobus, sempre da Cortina, che offre una comoda connessione fino al punto di partenza del sentiero. Pianificare con attenzione il viaggio, considerando anche questi aspetti logistici, aiuta a garantire un'escursione piacevole e senza stress verso uno dei luoghi più incantevoli delle Dolomiti.
Esperienza escursionistica
Il percorso principale, il sentiero n° 215 dal Passo Tre Croci, è accessibile a molti, ma non va sottovalutato. Con un dislivello moderato e una lunghezza complessiva di circa 6 chilometri, è adatto anche a famiglie con bambini abituati a camminare, ma richiede comunque una buona preparazione fisica e mentale, soprattutto per affrontare i tratti più esposti. Chi è meno esperto o soffre di vertigini deve prestare particolare attenzione a questi punti che possono risultare impressionanti, soprattutto per chi non è abituato a camminare e dove la montagna mostra il suo lato più selvaggio. L'attrezzatura giusta può fare la differenza tra un'escursione piacevole e un'esperienza difficile. Le scarpe da trekking sono indispensabili, mentre una giacca impermeabile è essenziale, poiché il tempo in montagna può cambiare rapidamente, anche in estate.
Nelle belle giornate, quando il sole può essere intenso, ricordati di indossare sempre una crema per la protezione solare efficace e un cappello, per evitare scottature o insolazioni.
Non dimenticare di portare con te acqua a sufficienza e qualche snack energetico per mantenere alte le energie durante l'escursione.
Panorami e punti di interesse
Arrivando al Lago di Sorapis, non si può fare a meno di notare il Rifugio Vandelli, una storica struttura alpina che sorge quasi come una sentinella al cospetto di queste maestose montagne. Costruito originariamente nel 1890, il rifugio ha visto passare generazioni di escursionisti, tutti attratti dalla bellezza incantevole di questo angolo paradisiaco.
Oggi, il Rifugio continua ad essere un luogo accogliente per chi desidera riposarsi e rifocillarsi con una cucina semplice ma gustosa, perfetta per ricaricare le energie dopo una bella camminata.
A pochi passi dal rifugio, la cascata "el Piss" rappresenta un altro punto d'interesse imperdibile. Questa cascata prende vita dalle acque che scendono direttamente dal Lago di Sorapis, creando uno spettacolo naturale che è tanto suggestivo quanto rinfrescante. La parola ladina "piss", che significa "cascata", racchiude in sé la semplicità e la potenza di questo fenomeno naturale, che collega il lago alla montagna in un continuo ciclo di vita.
Dall'area circostante il lago e il rifugio, lo sguardo si perde tra alcune delle cime più iconiche delle Dolomiti. A dominare la vista è il Monte Cristallo, con le sue spettacolari pareti di roccia che sembrano sfidare il cielo. Non meno impressionanti sono le Tre Cime di Lavaredo, visibili in lontananza, che emergono come giganti di pietra, simbolo indiscusso di queste montagne. Il gruppo montuoso del Sorapis, con le sue forme imponenti e le sue vette aguzze, completa questo panorama straordinario, offrendo a ogni escursionista l’opportunità di vivere un’esperienza visiva unica e di sentire sulla pelle la grandiosità delle Dolomiti.
Conservazione e Rispetto per l'ambiente
Negli ultimi anni, il Lago di Sorapis è diventato una meta sempre più ambita, attirando ogni estate migliaia di visitatori affascinati dalla sua bellezza, una volta incontaminata. Tuttavia, questa crescente popolarità ha portato con sé una serie di problematiche che minacciano l’equilibrio delicato di questo ecosistema montano. L’affollamento lungo i sentieri e sulle rive del lago è ormai un fenomeno comune durante l’alta stagione, con comitive di escursionisti che spesso superano la capacità naturale del luogo di assorbire l’impatto umano senza subire danni. A questo si aggiunge il fatto che, purtroppo, non tutti i visitatori mostrano il dovuto rispetto per questo ambiente fragile: l'abbandono di rifiuti lungo il percorso e vicino al lago è un problema che continua a peggiorare, nonostante gli sforzi di sensibilizzazione promossi dalla località.
I gestori del Rifugio Vandelli, hanno più volte espresso preoccupazione per l’aumento dei rifiuti e per il degrado che ne consegue, testimoniando come, in certi periodi, le condizioni igieniche diventino critiche. Anche le autorità locali hanno lanciato diversi appelli per promuovere un comportamento più responsabile tra i turisti, ma l’impatto del turismo di massa rimane una questione difficile da gestire. Secondo alcune stime recenti, il numero di visitatori al Lago di Sorapis durante i mesi estivi può arrivare a superare le 2.000 persone al giorno, che come è facile comprendere, porta ad una pressione insostenibile per un luogo così delicato.
Difatti il sovraffollamento non solo rovina l’esperienza di chi cerca un momento di pace immerso nella natura, ma rischia di compromettere per sempre l'integrità di questo gioiello alpino.
Affrontare questi problemi
richiede un impegno collettivo: ogni escursionista ha la responsabilità di rispettare il luogo, portando con sé i propri rifiuti, evitando rumori inutili e seguendo i sentieri tracciati per minimizzare l’impatto sul terreno. Solo con un approccio consapevole e rispettoso possiamo sperare di preservare la bellezza del Lago di Sorapis per le generazioni future.
Visitare il Lago di Sorapis in diverse stagioni
Visitare il Lago di Sorapis è un'esperienza che cambia profondamente a seconda della stagione, offrendo spettacoli naturali unici in ogni periodo dell'anno. In estate, lo specchio d'acqua rivela tutta la sua magia grazie al caratteristico colore turchese delle sue acque, una tonalità che sembra uscita da un sogno e che diventa ancora più intensa sotto il sole caldo di montagna. Il clima è ideale per le escursioni, con temperature miti che invitano a lunghe camminate. Tuttavia è anche il periodo di maggior afflusso turistico, quindi per godersi appieno la bellezza del luogo senza dover affrontare la folla, è consigliabile partire presto al mattino o scegliere giorni infrasettimanali, quando, il lago si svela in tutta la sua tranquillità, offrendo un’esperienza quasi intima con la natura.
Durante l'inverno, questo piccolo angolo così affascinante, si trasforma in un mondo incantato, avvolto da un manto di neve che rende l'intero paesaggio ancora più suggestivo. Le escursioni invernali qui sono un'esperienza per veri amanti della montagna, richiedendo una buona preparazione e l'uso di attrezzature adeguate come ciaspole o ramponi. Per i più avventurosi e preparati, l’arrampicata su ghiaccio è un’opzione emozionante, grazie alle cascate congelate che offrono sfide adrenaliniche. Tuttavia, l'inverno porta con sé anche rischi legati al freddo e alle condizioni del terreno, quindi è fondamentale affrontare queste attività con la massima prudenza, facendosi accompagnare da una guida esperta se si è alle prime armi.
Con l'arrivo della fine dell'estate, il Lago di Sorapis subisce un cambiamento naturale che può sorprendere chi non lo conosce: il livello dell’acqua inizia a ritirarsi. Questo fenomeno, spesso frainteso come un segno di degrado, è in realtà un processo naturale per un lago di origine glaciale. Il prosciugamento è dovuto alla diminuzione del flusso di acqua, che si riduce man mano che le temperature si abbassano. Questo processo non solo è normale, ma fa parte del ciclo vitale del lago, influenzando l'ecosistema locale in modi affascinanti. Per i visitatori, questo offre l’opportunità di vedere il lago in una veste diversa, con il fondale roccioso che emerge a tratti, rivelando la conformazione geologica che normalmente rimane nascosta sotto la superficie turchese.
Indipendentemente dalla stagione, Sorapis offre sempre uno spettacolo naturale che lascia il segno, ma è fondamentale essere preparati e rispettosi dell'ambiente in ogni momento dell'anno, per garantire che questa meraviglia possa essere apprezzata da tutti, oggi e in futuro.
Il Lago di Sorapis è un tesoro prezioso, non solo per la sua bellezza ma anche per l'ecosistema delicato che lo circonda. Ogni passo che facciamo lungo i suoi sentieri, ogni scelta che compiamo, ha un impatto su questo ambiente. Per questo, è essenziale comportarsi con consapevolezza, riportando indietro i propri rifiuti, rimanendo sui sentieri tracciati e rispettando la tranquillità del luogo. Preservare la bellezza del Lago di Sorapis non è solo una responsabilità, ma un atto d'amore verso la natura e le generazioni future, affinché anche loro possano vivere la stessa meraviglia che oggi possiamo ammirare. Ricordarsi di lasciare il lago come lo abbiamo trovato, se non meglio, è il modo migliore per garantire che questa perla delle Dolomiti continui a splendere.