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Altitudine e Salute Cardiaca: vivere la montagna con l'ipertensione

 
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Altitudine e Salute Cardiaca: vivere la montagna con l'ipertensione

La montagna offre panorami mozzafiato e un rifugio dal calore estivo. Andare in montagna è possibile per tutti, inclusi coloro che convivono con l'ipertensione, ma per costoro le vacanze in alta quota richiedono precauzioni aggiuntive da considerare, a causa dell'incremento della pressione arteriosa che queste condizioni possono provocare. È quindi vitale attenersi a determinate prassi, come alimentarsi in modo sano, mantenere il corpo al caldo, eseguire i dovuti controlli medici prima di partire e tenere sotto controllo il proprio stato di salute durante il soggiorno.

Perché la montagna fa bene?

L'aria di montagna può fare meraviglie per la salute, migliorando la capacità respiratoria e offrendo un'atmosfera tranquilla per rilassarsi: la pressione atmosferica si riduce ad alta quota così come la concentrazione di ossigeno nell’aria; per reazione, il cuore pompa di più e aumenta la frequenza del respiro. Ne beneficia chi soffre di asma, disturbi delle vie aeree e problemi di allergia. Al contrario, l'ipertensione pone alcune problematiche che a queste altitudini vanno tenute presenti: con la diminuzione della pressione atmosferica e dell'ossigeno, il cuore lavora più duramente, influenzando la pressione arteriosa.

Altitudine e salute cardiaca: trovare il giusto equilibrio

I medici consigliano ai pazienti ipertesi di limitare la permanenza oltre i 2500 metri, dove il rischio di ipossia e aumento della pressione diventa significativo. L'adattamento graduale all'altitudine e l'astenersi da sforzi fisici intensi sono fondamentali.L'aumento di quota comporta una riduzione dell'ossigeno nell'aria, che si fa già sentire a partire da 1.200/1.500 metri di altitudine. Questo può avere effetti negativi su chi ha preesistenti condizioni cardiache, in quanto il freddo tende a restringere arterie e coronarie, elevando la pressione e favorendo potenziali episodi ischemici.

Regole e consigli per vivere la montagna in serenità

I pazienti cardiopatici, ma non soggetti a forme severe di ipertensione, scompenso e malattia coronarica, è bene che seguano queste semplici regole:
-coprirsi sempre molto bene, tenendo al caldo il torace e anche la bocca. Inspirare aria ghiacciata, infatti, può provocare episodi ischemici in chi è predisposto a malattia coronarica;
-cercare di abituare il corpo all’altezza: rimanere ad una quota moderata per qualche tempo e solo in un secondo momento salire ulteriormente di altitudine;
-evitare di mangiare cibi grassi e molto salati, gli alcolici e tutti gli alimenti che aumentano la pressione arteriosa e peggiorano il rischio coronarico;
-se possibile, non superare come quota i 2000 metri; Con l'innalzamento sopra i 1.500 metri, e ancor più marcato oltre i 2.000 metri, si registra un incremento della pressione arteriosa, richiedendo una maggiore attenzione. Su indicazione del medico, per alcuni pazienti, potrebbe essere opportuno aumentare leggermente la terapia antipertensiva. Questo effetto è generalmente meno rilevante durante i mesi estivi, grazie alle temperature più miti.
-evitare o limitare al minimo l’esercizio fisico, commisurando l’attività alle proprie condizioni cardiologiche. Meglio camminare che correre, preferibilmente ben coperti.

Il Kit dell'iperteso avventuroso

È consigliabile che i pazienti con patologie cardiache effettuino una visita medica prima di intraprendere un viaggio in montagna e mantengano sotto controllo la pressione arteriosa per evitare che superi i limiti consigliati. Anche chi non presenta disturbi cardiaci ma è potenzialmente a rischio dovrebbe monitorare attentamente i propri valori pressori, che potrebbero risultare superiori rispetto a quelli misurati a livello del mare.

 

E' essenziale non dimenticare di portare con se i farmaci abituali, memorizzando correttamente gli orari di assunzione e rispettandoli. Includere nel kit di sopravvivenza oggetti utili come un misuratore di pressione e una scorta di acqua: per chi soffre di ipertensione o cardiopatie, è cruciale controllare la pressione sanguigna prima della partenza e regolarmente durante il soggiorno in montagna per mantenere i valori di pressione entro i limiti raccomandati. Coloro che convivono con un'ipertensione ben gestita, patologie coronariche non gravi e/o scompenso cardiaco di grado lieve, mantenendo una pressione ottimale, possono godere dell'ambiente montano in tranquillità, a patto di adottare precauzioni essenziali per una permanenza sicura.

Segnali di allarme in montagna

È importante ascoltare il proprio corpo: affaticamento, respiro corto o sensazione di pesantezza al petto, di stanchezza e difficoltà respiratorie sono segnali che non vanno ignorati. Inoltre, chi ha problemi alle coronarie potrebbe avvertire dolore toracico o anomalie nel ritmo cardiaco, specialmente durante l'attività fisica in salita, per l'incremento dello sforzo sul cuore. In questi casi, è preferibile ridurre l'altitudine e consultare un medico.

Nutrizione e idratazione a quote elevate

La cucina di montagna si caratterizza per la presenza di golose tentazioni come formaggi grassi e carni lavorate; i cardiopatici che decidono di trascorrere le vacanze in montagna, sono chiamati all'arduo impegno di resistervi e perseverare in una dieta adatta alle loro condizioni di salute. Ecco alcune considerazioni utili per una dieta cardioprotettiva in altitudine.

1. Ridurre il consumo di sale
In montagna, è importante limitare l'assunzione di sale per evitare aumenti della pressione arteriosa. Preferire cibi freschi e finimamente lavorati, evitando alimenti preconfezionati o conservati che tendono ad avere un alto contenuto di sodio.

2. Aumentare l'intake di frutta e verdura

3. Scegliere grassi salutari
Incorporare nella dieta fonti di grassi insaturi come olio d'oliva, frutta a guscio, semi e pesci ricchi di omega-3. Questi grassi contribuiscono a ridurre i livelli di colesterolo "cattivo" (LDL) e a promuovere la salute cardiovascolare.

4. Idratazione adeguata
Bere abbondante acqua è cruciale, soprattutto in altitudine, dove il rischio di disidratazione è maggiore. L'acqua aiuta a mantenere la pressione sanguigna nei limiti e supporta la funzione cardiaca.

5. Moderare il consumo di alcol
L'alcol può influenzare negativamente la pressione arteriosa e la salute cardiaca. Se si sceglie di consumare alcolici, farlo con moderazione.

6. Preferire cibi a basso indice glicemico
Alimenti che hanno un basso indice glicemico, come cereali integrali, legumi e alcuni tipi di frutta, contribuiscono a mantenere stabili i livelli di zucchero nel sangue, fattore importante per la salute cardiaca.

7. Pasti leggeri e frequenti
Suddividere l'apporto calorico in pasti più piccoli e frequenti può aiutare a evitare pesantezza e disagio durante le attività fisiche in montagna, oltre a sostenere meglio l'energia durante la giornata.
 

Adottando questi consigli alimentari, i cardiopatici possono godersi le vacanze in montagna senza mettere a rischio la loro salute cardiovascolare, combinando il piacere della tavola con la cura del proprio cuore.

Ulteriori suggerimenti per una vacanza serena

- Evitare l'esposizione diretta al sole nelle ore più calde.
- Ridurre gli sforzi fisici, soprattutto sotto il sole.
- Preferire attività fisiche moderate durante le ore più fresche.
- Proteggere la testa dal sole indossando un cappello.
- Evitare sbalzi di temperatura.
 

Inoltre, scegliendo la destinazione delle vacanze, considerare la prossimità a strutture sanitarie in caso di necessità. Ricordare sempre che qualsiasi modifica alla terapia farmacologica deve essere prescritta esclusivamente dal medico o dallo specialista.
Con le giuste precauzioni, anche gli ipertesi possono godere delle bellezze e dei benefici della montagna. L'importante è pianificare con attenzione, seguire i consigli medici e ascoltare il proprio corpo, per una vacanza che sia allo stesso tempo rigenerante e sicura.

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