“Un mostro placidamente adagiato sul crinale del monte… una successione che sembra non avere fine.”
— Mario Reviglio, “Forte di Fenestrelle. La grande muraglia piemontese” (2009)
C'è un luogo in Piemonte dove le montagne raccontano storie di pietra e silenzio, dove l’ingegno umano ha inciso un segno indelebile lungo le creste boschive della Val Chisone. Il Forte di Fenestrelle non è solo una fortezza: è un colosso architettonico che si arrampica come una muraglia tra le vette, con i suoi 3 chilometri di mura che seguono il profilo della montagna come fossero un tutt’uno con essa e un dislivello di circa 635 m, tanto che è spesso paragonata, non a caso, alla Grande Muraglia cinese.
La struttura è un autentico capolavoro militare: tre forti (San Carlo, Tre Denti, Delle Valli), sette ridotte, 28 risalti per cannoni, magazzini, casematte, polveriere e quella che è considerata la scala coperta più lunga d’Europa, con circa 4.000 gradini– la scala militare più lunga d’Europa. Tale scala interna permetteva il collegamento tra i vari settori senza mai uscire all’esterno, nel massimo della protezione. Inoltre, per accogliere le visite reali, fu costruita anche la Scala Reale esterna, composta da circa 2.500 gradini. Costruito dal 1728 fino a metà Ottocento, questo gigante di pietra custodisce la memoria del Regno di Sardegna, un tempo presidio a guardia dei confini con la Francia. Inerpicandosi sui suoi 4.000 gradini coperti – si ha l’impressione di attraversare il tempo, di scendere (o salire) in un romanzo storico inciso tra bastioni, casematte e ridotte che, ancora oggi, sfidano le intemperie e il tempo.
E poi c'è la luce. Una luce d’altura che filtra tra le merlature e accende d’oro il verde dei larici, il rosso delle pietre, il bianco delle cime lontane. La Fortezza di Fenestrelle è una cattedrale militare che si apre al cielo e chiama chi ama il cammino, la storia, l’orizzonte.
Tra colline dolci, ulivi e campi coltivati, la Valle del Metauro si svela come uno dei territori più autentici delle Marche settentrionali. Qui, tra Urbino e Fano, la terra si lascia attraversare dal lento respiro del fiume Metauro, che dà forma a una valle fertile, viva, ma anche ricca di silenzi e ritorni. Una terra che ha conosciuto battaglie storiche, civiltà romane, cultura rinascimentale — e che oggi si fa spazio per una nuova forma di scoperta: quella a piedi, lungo la vecchia ferrovia dismessa.
“Ogni scalino è un pensiero che pesa, ogni galleria una memoria rimossa. Marta saliva, e in quella salita ritrovava i suoi dolori, uno a uno.”
— Marina Michelon & Federico Boero, “Il Forte di Fenestrelle. Un cammino all’interno della nostra fortezza” (2024)
Il primo giorno è un viaggio verticale. Si parte dal basso, dal Forte San Carlo, e si comincia a salire lungo la leggendaria Scala Coperta. Il passo si fa lento, meditativo, accompagnato dai cigolii del legno, dalle gocce d’umidità sulle pietre e dal respiro del bosco.
Nel percorso si toccano i tre cuori pulsanti della fortezza – San Carlo, Tre Denti e Delle Valli – passando attraverso garitte spazzate dal vento, stanze vuote abitate da memorie, feritoie spalancate su vallate vertiginose. Ogni gradino racconta una storia: di soldati, di prigionieri, di ingegneri, di re.
Nel pomeriggio, la salita si addolcisce trasformandosi in sentiero. Dal Forte Delle Valli si prosegue verso l’alto tra betulle e rocce, seguendo il profilo della montagna, fino a trovare un punto panoramico dove il cielo sembra chinarsi sulle vette. La notte si può passare in un rifugio o scendere a Fenestrelle, per dormire con le gambe stanche e il cuore pieno.
Il secondo giorno è un abbraccio con la natura. Un anello che tocca Pequerel, piccolo borgo alpino incastonato tra boschi e silenzi, e poi si spinge fino al Lago del Laux, una perla verde smeraldo incastonata tra pini e faggi.
I sentieri si fanno più selvaggi, i profumi di resina più intensi, l’aria più sottile. È qui che il paesaggio si fa maestro: lenti pendii erbosi, ghiaioni sparsi di fiori selvatici, e scorci che tolgono il fiato sulla Val Chisone.
Nel pomeriggio, il ritorno è una discesa dolce, accompagnata dal canto delle cince e dallo scroscio dei ruscelli. Si rientra a Fenestrelle non più turisti, ma pellegrini della montagna.
“Il freddo non era solo nelle pietre, ma nell’assenza di futuro. A Fenestrelle, ogni notte era un giorno in meno da ricordare.”
— (ispirato a “Le catene dei Savoia. Fenestrelle e la repressione militare” di Bossuto & Costanzo, 2012)
Non serve essere alpinisti, ma il cammino chiede rispetto e preparazione. Il consiglio è partire leggeri, ma non impreparati.
Elemento | Motivo |
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Zaino 30‑40 L | Spazio per pranzo, acqua, cambio e fasciature di primo soccorso |
Scarpe trekking basse o leggere | Adatte a sentieri e scalinate; aiutate da bastoncini telescopici |
Bastoncini da trekking | Migliore stabilità su dislivelli e scala coperta |
Abbigliamento a strati | Clima alpino variabile: intimo tecnico, pile, giacca antivento/impermeabile |
Guanti leggeri e berretti | Utili sulle scalinate esposte al vento |
Torcia frontale | Consigliata per passaggi coperti o gallerie |
Riserva d’acqua 1,5–2 L e snack energetici | Per affrontare la giornata attiva |
Occhiali da sole e crema solare | Alta quota significa maggiore esposizione UV |
Bustina di primo soccorso | In caso di scivolate o piccoli incidenti |
Mappa del sentiero e telefono con batteria carica | Coperture limitate richiedono autonomia di navigazione |
“Camminare tra quelle mura è come ascoltare le voci di chi non è mai uscito. È storia che si respira, è silenzio che parla.”
— (Rielaborazione poetica ispirata a letture e testimonianze orali locali)
Esplorare il Forte di Fenestrelle non è solo una camminata, ma un viaggio tra passato e presente, tra l’architettura che resiste e la natura che accoglie; un’immersione totale nella storia, un misto tra esercizio fisico, scoperta architettonica e contemplazione paesaggistica. È un’esperienza che parla agli amanti della montagna e della storia, a chi cerca panorami ampi e pensieri leggeri, a chi crede che ogni passo sia una storia da raccontare.
Se anche tu sogni un cammino che unisca cuore e gambe, il sentiero di Fenestrelle ti aspetta. Magari con lo zaino pronto e la mente aperta.